15 maggio 2009

Pabbiru



Da bambina i fogli erano sempre bianchi. Con le righe strette e larghe in terza elementare, e larghe uguali dalla quinta in poi.
Pagine bianche da riempire di compiti, parole che non venivano mai, temi sempre uguali: "dalla mia finestra vedo", ed io che ci passavo le ore che sembravano anni, davanti a quella finestra con i doppi vetri, e ci vedevo sempre e solo la stessa via, quattro alberi sempreverdi e una dannata edicola. Pensavo di essere sfortunata perchè se avessi vissuto che so, a New York, avrei avuto un sacco di cose da descrivere, ma ero nata a Porto Torres e il mio panorama lì non cambiava mai. Tranne a giugno, quando c'era la Festha Manna. Allora montavano le giostre, e la ruota panoramica girava giorno e notte, instancabile, e proprio davanti a tutte c'era il bruco mela, e la Ballerina, la mia preferita. E poi i banchetti con i pesci rossi, il pop corn e lo zucchero filato, l'autoscontro e i calcinculo, che era una giostra che potevano nominare solo i grandi, io nel tema non avrei mai potuto metterla, ma tanto non c'era pericolo, visto che la festa era a giugno, e ormai non c'erano più compiti da fare.

Nessun commento:

Posta un commento