E così un gruppo di amici si ritrova spesso a parlare di argomenti che sembravano tabù fino a non molto tempo fa. E tra una sfogliata al catalogo dell'ikea, una forchettata, o meglio "bacchettata" di spaghetti di riso, e mezzo pisolino sul divano, ci si trova ad affrontare temi curiosi come la libertà sessuale, ciò che è "normale" e ciò che non lo è, cosa "sta bene" e cosa no. Naturalmente ciascuno ha le sue domande, e le sue risposte, e davvero poche combaciano, ma è piacevole l'effetto corale. Nessuno tenta di convincere l'altro, ci si ascolta, ci si confronta e ci si scherza anche un po' su, che in fondo il soggetto della conversazione davvero si presta bene!
Nella mia mente però ogni concetto si fonde con l'altro e finisco come sempre per cadere nel gioco del "tutto e del nulla", ovvero: se vado in una direzione per così dire unicista, già penso che sia davvero difficile categorizzare le emozione umane tanto sono complesse e articolate.
Dall'altra parte, camminando nella direzione "del nulla" se andiamo a sondare nel dettaglio della sessualità di ogni singolo individuo, davvero non ce n'è una uguale all'altra, allora che senso ha categorizzare?
Un uomo mi confessò una volta di innamorarsi di una donna guardandole le mani, un altro di quel "milionesimo particolare" che le differenziava una dall'altra.
Un'amica, orgogliosissima, si avvicinò per mostrarmi la foto del suo nuovo fidanzato... che lo ritraeva completamente nudo nella vasca da bagno!
C'è chi ama quelli del proprio sesso, chi quelli dell'altro, chi solo se stesso.
C'è chi si si veste, chi si sveste e chi si traveste.
C'è chi ci pensa, chi ne parla, chi lo fa.
Chi con amore, chi per rabbia, chi per liberarsi.
C'è chi sostiene che "in amore e in guerra tutto è lecito", ed è forse l'unica opinione che mi sento di contraddire. L'amore e la guerra per me non hanno proprio nulla in comune. E soprattutto in amore non è per nulla tutto lecito, senza regole. Le regole ci sono eccome, solo che non appartengono alla comunità come in una sorta di "prontuario" o regolamento. Non sono comuni, uguali per tutti, valgono all'interno della coppia, e solo per loro.
Tutte le regole, tranne una: il rispetto per l'altro.
Nella mia mente però ogni concetto si fonde con l'altro e finisco come sempre per cadere nel gioco del "tutto e del nulla", ovvero: se vado in una direzione per così dire unicista, già penso che sia davvero difficile categorizzare le emozione umane tanto sono complesse e articolate.
Dall'altra parte, camminando nella direzione "del nulla" se andiamo a sondare nel dettaglio della sessualità di ogni singolo individuo, davvero non ce n'è una uguale all'altra, allora che senso ha categorizzare?
Un uomo mi confessò una volta di innamorarsi di una donna guardandole le mani, un altro di quel "milionesimo particolare" che le differenziava una dall'altra.
Un'amica, orgogliosissima, si avvicinò per mostrarmi la foto del suo nuovo fidanzato... che lo ritraeva completamente nudo nella vasca da bagno!
C'è chi ama quelli del proprio sesso, chi quelli dell'altro, chi solo se stesso.
C'è chi si si veste, chi si sveste e chi si traveste.
C'è chi ci pensa, chi ne parla, chi lo fa.
Chi con amore, chi per rabbia, chi per liberarsi.
C'è chi sostiene che "in amore e in guerra tutto è lecito", ed è forse l'unica opinione che mi sento di contraddire. L'amore e la guerra per me non hanno proprio nulla in comune. E soprattutto in amore non è per nulla tutto lecito, senza regole. Le regole ci sono eccome, solo che non appartengono alla comunità come in una sorta di "prontuario" o regolamento. Non sono comuni, uguali per tutti, valgono all'interno della coppia, e solo per loro.
Tutte le regole, tranne una: il rispetto per l'altro.