17 settembre 2009

Rosso Malpelo














"Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riescire un fior di birbone. Sicché tutti alla cava della rena rossa lo chiamavano Malpelo; e persino sua madre, col sentirgli dir sempre a quel modo, aveva quasi dimenticato il suo nome di battesimo."

C'entra senz'altro il gatto dei miei vicini. Pelirojo e con lo sguardo vitreo, assente, infilato in chissà quale mondo che non è il mio.
Se ne sta lì, appoggiato alla balaustra del quinto piano, sporto come se si affacciasse da dieci centimetri, e non venti metri.
Mi fa paura vederlo così, assente nella mente e del tutto presente con il corpo benchè affacciato su una possibile morte. E non me la bevo, quella delle sette vite, mi dispiace.
Comunque, com'è come non è, da quando l'eclettico micio è entrato nella mia vita, succedono di nuovo strane cose. Da quattro giorni penso a qualcuno che non vedo da mesi, anni, e inspiegabilmente questo mi si presenta davanti il giorno appresso. Ora, io ho questa meravigliosa teoria secondo la quale credo che tutto sia POSSIBILE fino a quando non mi si dimostra il contrario, quindi il fenomeno non lo trovo poi così stupefacente, quello che mi fa sorridere è che, come molti, moltissimi anni fa, questo avvenimento è legato ad un gatto.
Anche allora un grosso e foltissimo gatto rosso mi aspettava ogni giorno, al mattino mentre uscivo per andare a scuola, e accompagnava i miei passi per qualche metro, quanto bastava per farmi pensare a qualcuno che immancabilmente mi sarebbe apparso nel giro di pochi minuti (ero più giovane, e quindi anche più reattiva!). Questo, insieme alla capacità di conoscere il sesso dei nascituri, mi aveva dato un certa nomea, per qualche tempo, ma si sa, nei piccoli paesi di qualcosa si deve pur parlare. Poi un giorno, così com'era comparso, il felino scomparve, e con lui la mia ben poco utile "preveggenza".
Povera piccola e abbandonata Cassandra rimasta senza famiglio! Forse aveva esaurito la sua settima vita.
Oggi il mio compagno di balcone che i vicini hanno molto originalmente battezzato "Gatto" (probabilmente per un improvviso crack lessicale) mi ha fatto rivivere quelle buffe sensazioni da "Bia, la Strega della Magia", quel delirio di onnipotenza che ci pervade solo in alcuni momenti della vita, di solito nell'infanzia.
Ma si sa, per crescere c'è sempre tempo...


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