13 settembre 2010

La padella


Sono diventata un maestro nel girare i pancake con un solo colpo del polso, e così tak! dorati di qua e di là, senza versarne una goccia. Certo c'è voluta un po' di pratica da quel giorno in cui avevo ammirato la mia amica cuoca provetta, ho grattato dell'uovo dalla cappa una volta, e naturalmente da tutti i fornelli, spesso. Ma poi alla fine ce l'ho fatta, e ora non temo più nulla e posso compiere questo preciso gesto quasi senza pensarci, e così, maledizione, mi ritrovo ad elucubrare, come mio solito, dando incredibili importanze ad oggetti di poco conto.
Inutile dire che i soggetti ben si prestano: padella, rigirare la frittata... e così mi ritrovo a chiedermi se sono diventata brava anche in quello. Se i pensieri che mi rullano in testa come i tamburi giapponesi facendo un rumore tremendo, non siano frutto del mio voler girare la frittata da tutti i lati, per controllarla, verificarla, comprenderla. Accedere ai suoi lati nascosti e pericolosamente crudi. Magari bruciacchiarla anche un po' nel bordo.

Tutto questo senza voler accettare che alle volte una frittata è proprio solo una frittata!

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